Stufe a pellet

Inverni caldi per un relax assoluto

Cosa è una stufa a pellet?

Le stufe a pellet sono state una delle “invenzioni” tecnologiche più rivoluzionarie dell’ultimo decennio nel settore dei sistemi di riscaldamento alternativi ai prodotti petroliferi. Scegliere oggi una stufa a pellet significa praticità e comodità. Quello che fino a poco tempo fa rappresentava uno scarto della lavorazione della legna, la segatura, oggi il pellet è diventato un vero e proprio patrimonio da riciclare e sfruttare, è uno dei combustibili più economici e quindi consente di risparmiare notevolmente sui costi del riscaldamento rispetto a chi utilizza i combustibili fossili.  Nuove frontiere si sono aperte generando una vera e propria rivoluzione nel settore, coinvolgendo sinergie fino ad allora distanti fra loro: progettazione tecnologia e rispetto dell’ambiente.

 

Come scegliere una stufa a pellet?

La stufa a pellet garantisce aria calda per riscaldare la stanza nella quale è stata installata ma anche nei locali adiacenti e nei piano superiori. Questo è stato possibile grazie allo sviluppo di nuove stufe a pellet canalizzate, le quali, tramite appositi kit di canalizzazione, permettono al calore di diffondersi in tutta la casa anche se posta su più piani, integrandosi con il sistema di riscaldamento esistente o sostituendosi perfettamente ad esso.

 Sostituendo la tradizionale caldaia a gasolio o a metano, risparmiando sui consumi e sui costi con un’attenzione particolare all’ambiente. I marchi che troverete nel sito Lineonline.it ,sono i più prestigiosi in commercio e offrono un’ampia gamma di modelli dalle caratteristiche più innovative e differenti per soddisfare le esigenze di tutti i clienti:  innumerevoli soluzioni per quanto riguarda la potenza, le dimensioni e l’estetica per un facile inserimento in ambienti sia tradizionali che moderni.

Punto Fuoco Prezzemolo Nero texture 7,5 kW

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Qlima Fiorina 90 S-LINE Red Slim 8,24 kw

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Eva Calòr Alina 9,5 kW in maiolica

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Stufe a pellet Canalizzate

La stufa a pellet canalizzata permette di diffondere l’aria calda nelle stanze vicine a quelle in cui questa è posizionata e per questo motivo è una tra le stufe a pellet più amate dai nostri clienti. Sulla parte posteriore presenta due o più uscite (in aggiunta a quella per lo scarico dei fumi) e per poter funzionare, ha bisogno di tubature che corrano lungo le pareti di casa, tra cui un collegamento indispensabile ad uno scarico che giunga fino al tetto, il più comune è conosciuto come canna fumaria.  La sua installazione deve essere attenta e meticolosa e soprattutto è bene che vengano coinvolti installatori esperti, anche perché non tutti dispongono già delle canalizzazioni necessarie e in questo caso è compito loro crearle. 

Stufe a pellet Ventilate

Quello che ci dovrebbe venire in mente quando pensiamo alle stufe ventilate non è altro che il concetto di stufa a pellet in senso vero e proprio. Questa tipologia di generatore di calore infatti, non è altro che la classica stufa che, emanando aria calda con l’aiuto della ventilazione, riesce a riscaldare anche ambienti di grandi dimensioni in pochi minuti. Teniamo dunque a precisare che la stufa a pellet ad aria ventilata, così come tutte le stufe a pellet, è assolutamente dotata di sistema di tiraggio (appunto, canna fumaria). La legge prevede che questo sia sempre presente sia per evitare danni irreversibili alla salute, sia perché se i fumi di scarico non dovessero essere evacuati a dovere, il rischio di incendio sarebbe molto probabile.

Termostufe Idro

La stufa a pellet idro, anche conosciuta come termostufa a pellet, è un generatore di calore quasi identico a una stufa a pellet tradizionale, ma a differenza di quest’ultima, presenta delle differenze sostanziali nel funzionamento. Dal punto di vista estetico è a tutti gli effetti una stufa, ma a livello tecnico, sarebbe più corretto associarla a una caldaia, perché proprio come questa, è anche in grado di erogare acqua calda sanitaria. I modelli presenti sul mercato sono innumerevoli anche perché uno strumento del genere permette un notevole risparmio a lungo termine e le motivazioni per cui è così ricercato sono ovvie: acqua calda, tepore in tutta la casa

Stufa a pellet per termosifoni

Come è possibile , in inverno evitare di pagare bollette salatissime, quando fuori si gela e hai voglia di rilassarti in una vasca calda fumante? Il suo funzionamento è molto simile a quello della caldaia: basta collegare la stufa a pellet e i radiatori tramite una serie di strumenti chiamati “collettori” che collegano la termostufa all’impianto idrico ed ecco che l’acqua calda arriverà ai termosifoni di casa. Questo tipo di stufa  preleva l’acqua dalla rete idrica domestica, la riscalda grazie alla combustione del pellet e la fa circolare nel circuito dei radiatori . Per fare una scelta ancora più responsabile nei confronti di se stesso e dell’ambiente, si consiglia di scegliere di abbinare questo sistema ai pannelli solari.

Le stufe a pellet senza canna fumaria esistono veramente?

La stufa a pellet senza canna fumaria può essere un’ottima soluzione per non rinunciare ad un riscaldamento ecologico, ecosostenibile ed economico ; ma al tempo stesso non può installare una canna fumaria nella propria abitazione.  Le stufe a pellet prive di tubi e canne fumarie esistono davvero anche se hanno un loro modo di scaricare i fumi in ogni caso! Esattamente come quella che funziona con la canna fumaria, ha la necessità di portare all’esterno i fumi, che devono per forza essere evacuati. C’è un processo di combustione che genera fumi e questi fumi devono essere obbligatoriamente espulsi.

 Non esistono stufe a pellet senza tubi di scarico. Quindi, anche una stufa senza canna fumaria ne utilizza uno, con diametro di circa 8 centimentri, che passa attraverso il muro. A questo proposito, bisogna fare attenzione che l’installazione di una stufa di questo genere non infranga la normativa (UNI 10683 )per il rilascio dei fumi, tramite canne fumarie o condotti a parete. 

Detrazioni Fiscali

In caso di ristrutturazione è prevista una detrazione fiscale del 50% in 10 anni ; Non necessita di opere edilizie ,se il prodotto a biomassa ha un rendimento superiore al 70%, è sufficiente ottenere l’attestato del Produttore. Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario. Per usufruire di detrazioni fiscali fino al 65% in 10 anni ,se il prodotto a biomassa ha un rendimento superiore al 85% e che soddisfi i requisiti di emissioni richiesti. 

Possono usufruirne tutti i contribuenti che possiedono l’immobile oggetto dell’intervento e i familiari conviventi che sostengono la spesa. Il pagamento con bonifico bancario o postale: causale del versamento (rif. Legge 296/2006 e s.m. ) , codice fiscale del soggetto che usufruisce della  partita iva o codice fiscale del venditore. La documentazione da acquisire per usufruire di detrazioni per dichiarazione che attesti la conformità dell’intervento ai requisiti tecnici richiesti ; attestato di certificazione energetica; scheda informativa relativa agli interventi realizzati. Documentazione da trasmettere entro 90 giorni dal termine dei lavori, dati contenuti nell’attestato di qualificazione energetica.

Classificazioni ambientali

Il protocollo di collaborazione per attuare misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria, a seguito dei prolungati episodi di accumulo degli inquinanti, ha individuato delle misure temporanee territoriali, strutturate su due livelli, che possono avere effetti di mitigazione delle emissioni inquinanti primari a livello locale.

 Le misure di 1° livello vietano l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni ,energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale.

 Le misure di 2° livello vietano l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle in base alla classificazione ambientale.

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